HOME
VANGELO DEL GIORNO
ARCHIVIO
CHI SONO
DOWNLOAD
CONTATTI
LA CREAZIONE MOSAICA
IL PONTE SPIRITUALE
I SETTE SPIRITI DI DIO
L'APOCALISSE
L'ANGELO CUSTODE

MESSAGGI DI GESU'

Ragazzo, dico a te, alzati!
Lc 7, 11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

La vita di una vedova, ai nostri tempi ma ancor più al tempo di Cristo, era contraddistinta da estrema povertà e nessun diritto. Ma anche nell’estrema povertà, si può avere un occhio di riguardo per quelli ancora più poveri.

Cristo non giunge “per caso” nella nostra vita, e non è giunto casualmente neanche al momento del corteo funebre del ragazzo. Il Signore ha un occhio di riguardo per le vedove e gli orfani, ricordate la vedova che getta due spiccioli nell’immenso tesoro del Tempio?

Gesù non guardava i due spiccioli, ma il cuore della vedova. Oggi il cuore della vedova è affranto più del solito; il figlio, il suo unico figlio è morto. Questo unico figlio doveva diventare il principale sostegno della madre, come essa sperava anche con ragione; ma egli si ammalò e morì.

Perché mi azzardo a dire che pur nella sua povertà, questa vedova aiutava molti di coloro che erano più poveri di lei? Perché “molta gente della città era con lei”.

Le persone le stavano accanto, segno di un affetto che non proviene dalle vane parole ma dalle buone opere ed intenzioni.

Gesù si trova sempre al posto giusto al momento giusto. Gesù conosce bene la vita della vedova fin dalla culla, e conosce anche il suo cuore, al quale molti poveri debbono la vita; e per questo motivo è andato dalla, vedova nella sua grandissima necessità. Il Signore ben vide il suo dolore, ma accanto a ciò anche la necessità dei molti poveri che certo sarebbe subito seguita. Essi, in seguito alla debolezza e mancanza di aiuto da parte della vedova, avrebbero perduto sempre di più il sostentamento finora avuto nella sua casa. Per questo allora il Signore viene, per aiutare miracolosamente non soltanto la vedova, ma anche molti altri, poveri e oppressi da ogni sorta di necessità.

Questa è la vera e propria ragione che induce il Signore ad entrare nella nostra vita. Poiché in verità, in verità Esso dice a tutti noi:

“Chi, secondo le sue possibilità, dimostra sempre al suo prossimo povero e oppresso misericordia e amore in tutta affabilità, costui anche presso di Me troverà misericordia, amore e affabilità; in questo infatti consiste il vero Regno di Dio, che ora è venuto a voi in Me, e cioè che amiate Dio al di sopra di ogni cosa, e il vostro prossimo come voi stessi. Chi fa questo, quegli adempie tutta la Legge e sta in piena Grazia di Dio, e la mano benedicente di Dio è sopra di lui. Chi persevera in tale amore, quegli è e rimane in Me e Io in lui. Ma chi è in Me, come anch’Io in lui, quegli ha in sé l’eterna vita, e non vedrà né gusterà la morte; così infatti egli, già in questo mondo, è un vero cittadino del Regno di Dio, nel quale non c’è più alcuna morte in eterno”.

Prendiamoci tutti bene a cuore questo, e agiamo di conseguenza; per questo infatti venne il Signore in questo mondo, per portare così a noi uomini il vero Regno di Dio, e liberarci da ogni cecità e dalla morte delle nostre anime, che finora ci ha tenuti in dura prigionia.

Il Signore della Vita scaccia la morte, e il ragazzo, già in Paradiso tra i Suoi angeli, torna alla vita terrena: “Ragazzo, dico e te, alzati!”

Esso fu restituito alla madre e, dopo aver allontanato ogni simbolo di morte dai propri pensieri, tutti si misero a glorificare Dio.

Questo avvenimento ha anche un grande significato spirituale. Oggi la Dottrina di Cristo assomiglia alla vedova che era triste, il cui figlio morto il Signore ha ridestato alla vita; la fede invece equivale al figlio morto che fu ridestato da Gesù. Lo uccise la febbre maligna, che qui rassomiglia di nuovo alla mentalità del guadagno mondano.

A tale mentalità passò anche questo piccolo popolo, e precisamente a causa dell’assurda e malvagia impostura dei sacerdoti di Gerusalemme, e accanto a ciò anche a causa della totale mancanza di fede dei pagani che circondano questo luogo, pagani che in questo profetizzato e malvagio tempo hanno il nome di “industriali”.

Dunque, a causa di tutto ciò la precedente fede pura va in rovina per la febbre della mentalità mondana, e infine muore, e noi la incontriamo raffigurata in un morto.

Ma ecco che viene il Signore Stesso, converte i pagani, e viene qui con loro nella sera di massima tristezza di questa comunità, rende di nuovo viva la fede morta, e la restituisce di nuovo alla vedova, dunque alla pura Dottrina divina. Ed ora, dopo quest’azione, verranno qui anche tutti i pagani, e accoglieranno la fede, richiamata di nuovo in vita, nell’unico, solo vero Dio, ed essi regoleranno la loro vita secondo la Sua Volontà resa a loro nota.

Quando l’indigenza sarà al massimo, allora il Signore verrà a causa dei pochi giusti, e cancellerà dalla Terra la miseria, e farà brillare la pura Luce di vita nel cuore degli uomini.

Sebbene una tale preconoscenza dell’increscioso futuro non renda più beata l’anima dell’uomo, non le nuoce però neppure l’esercitarsi nelle corrispondenze e il riconoscere, attraverso queste, come tutto il visibile, tutto quello che esiste e succede in questo mondo, è in intimissimo rapporto e in reciproca relazione con l’interiore e nascosto mondo degli spiriti, quel mondo che contiene in sé tutti i tempi e tutti gli spazi come fossero sempre in uno svelato presente.